DEADLANDS: La Festa degli Zombi e dei Cowboy

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– Dai sceriffo, fammi uscire di qui. Lo sai che non c’entro niente con l’assalto alla carovana…
Jim cercava di richiamare l’attenzione del suo carceriere, che nel frattempo si era affacciato sul portico nella speranza di asciugarsi il sudore che gli colava abbondantemente sulla fronte. A Pillton, piccola cittadina nel mezzo del deserto dello Utah, ad agosto si superavano abbondantemente i quaranta gradi, e la sabbia si incrostava sulla pelle come calce. Il paese, che contava poco più di un centinaio di anime, era tagliato in due dalla strada, ma potevano passare giorni prima che qualcuno arrivasse da fuori. Wilson aveva avuto la stessa idea e si era messo a sedere fuori dal saloon. Accanto a lui, in piedi dentro un completo nero che faceva sudare a guardarlo, c’era quel giornalista venuto da Salt Lake City, Henry Qualchecosa…

In quel momento la figura di un cowboy si disegnò nella distanza. L’uomo faceva fatica a rimanere diritto sul cavallo. Lo sceriffo gli andò incontro, mano alla pistola. Incuriositi, anche Wilson ed Henry si avvicinarono. Nell’unica cella della città, Jim continuava a dichiarare la sua innocenza…

L’uomo a cavallo disse di chiamarsi Ralph Anderson e di avere un disperato bisogno d’acqua. Trasportato nel locale dello sceriffo, venne rifocillato a dovere. Aveva due ferite di striscio al braccio e alla testa, e quest’ultima gli aveva fatto perdere temporaneamente la memoria. Ricordava solo il suo nome e la sua città, Hilltown, un altro buco nel deserto dello Utah. Ricordava anche che qualcosa di brutto era successo, qualcosa di molto brutto…

Ed é così che é incominciata l’avventura di ieri a Deadlands, scenario straordinario che porta i non morti nel Wild West, mischiando Tex a Lovercraft, e condendo il tutto con un bel po’ di magia rituale indiana. Lo sceriffo vuole andare a vedere cosa é successo nella vicina cittadina, ma ha bisogno di aiuto. Si uniscono a lui Ralph, che non ricorda ancora nulla, Wilson, preoccupato per la moglie che si é recata proprio ad Hilltown un paio di giorni prima, Henry, che ha in mente di scrivere un articolo per il suo giornale, e Jim, di professione pistolero, che vuole convincere lo sceriffo della sua innocenza.

Ma per i cinque protagonisti dell’avventura, il master ha in serbo delle sorprese poco piacevoli, come un’orda di zombi che li braccano dentro una casa quando cala la notte, una strana figura incappucciata che continua a combattere anche con mezzo chilo di piombo nella pancia e una ragazza messicana non morta, con una strana storia da raccontare. Alla fine, é forse meglio levare le tende, prima che gli ancestrali spiriti indiani riversino la loro rabbia su i salvatori di Hilltown, diventata nel frattempo una città di morti.

Deadlands é uno scenario davvero spettacolare, perché mischia lo spaghetti western con l’horror più classico. Le possibilità sono molteplici, la campagna praticamente infinita. Il regolamento é rapido (sul sistema di questo gioco si baserà il popolare Savage World), accurato, facile da apprendere una volta che si é capito il suo funzionamento. Carino l’uso delle carte da poker e delle fiches, che si abbinano bene all’ambientazione. Unica pecca forse é il combattimento, troppo lento e macchinoso. Lo scontro con i sette zombi e l’uomo in nero é durato più di un’ora e mezzo!! (Jim, il pistolero, si é divertito a scaricare le sue colt nella pancia degli zombi… a proposito, Jim ero io!!)

Vedi anche: http://peginc.com/games.html#Deadlands

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GIOCHI DI RUOLO MINIMALISTI

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Quanto può essere complesso un gioco di ruolo? Apparentemente non ci sono limiti… Di esempi ne abbiamo diversi: GURPS, Rolemaster, Dangerous Journey. Ma servono davvero centinaia di pagine di regole per divertirsi? Io credo di no.

Tra gli inventori di giochi amatoriali la sfida è di altra natura. Quanto può essere minimalista un GdR? Forse non c’è nemmeno bisogno delle regole…

Riporto in questo articolo due simpatici esempi di giochi di ruolo super-minimalisti che hanno secondo me tutte le carte per diventare dei divertenti esperimenti ludici. Zombi Light è un sistema che ho tradotto dall’inglese, un Horror Gdr in una singola pagina (io l’ho riedito in due pagine). Babel invece è un mio personale progetto diceless tutto da verificare.

Oltre questi credo ci sia solo il teatro, o la vita vissuta.

ZOMBI LIGHT

BABEL

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THE AGENCY

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Giorni fa ho iniziato a tradurre il manuale di questo interessante gdr gratuito, in cui i classici agenti segreti degli anni ’60 alla James Bond combattono ogni sorta di creatura soprannaturale, vampiri, zombi e orrori provenienti dallo spazio. Il sistema è leggero e lascia molto all’interpretazione, ma la cosa più carina è che i giocatori hanno l’opportunità di guidare totalmente la trama con l’utilizzo dei punti Karma.

Premetto, non sono un traduttore. Ho cercato di rendere il testo leggibile senza tralasciare nulla. La traduzione si avvale della licenza Creative Commons 2.5 share-alike.

Buon divertimento!

SCARICA IL MANUALE DI GIOCO

IL MORTO DI IERI MUORE DOMANI
(dall’introduzione del gioco The Agency)

Un calcio veloce all’inguine sistemò la prima guardia. La seconda, i cui denti avevano azzannato il braccio di Simon, fu più difficile da affrontare. La terza guardia armeggiava sul pavimento cercando di ritrovare gli occhi che Simon gli aveva cavato dalle orbite.

Simon Drake odiava gli zombi.

Nel tentativo di liberarsi della seconda, la usò come clava per il terzo, solo per finire con una testa senza corpo attaccata al braccio. Riuscì a liberarsene con l’aiuto di un ombrello, poi si allontanò per i corridoi del palazzo. Altri tre cadaveri in putrefazione entrarono nel cunicolo, arrancando verso di lui. Simon tolse loro il tappeto da sotto i piedi e si lanciò verso la porta.

Come raggiunse i gradini della residenza, una macchina sportiva, rossa fiammante, inchiodò davanti a lui.
“Serve un passaggio?” domandò Jenna Styles, spazzolando con non-calanche i resti di un giardiniere zombie dalla vernice dell’auto. Un paio di forbici estremamente affilate si erano conficcate nel cofano della vettura. Simon le estrasse, le gettò ai suoi inseguitori, e infine prese posto sul sedile del passeggero.

Il motore farfugliò e si spense.

“Ecco cosa accade a chi non lascia la mancia al meccanico,” constatò Jenna. Uno sguardo nel retrovisore le mostrò un’orda dinoccolata che si faceva strada attraverso la ghiaia.

“Tieni ancora uno shotgun sotto il sedile posteriore?” chiese Simon.

“No,” ammise Jenna, spingendo un interruttore sul cruscotto, “Ho trovato qualcosa di meglio.”

Ci fu un ronzio e un clic, seguito da una fiammata vomitata dal retro della vettura.

Gli zombie presero fuoco….

Poi partirono i titoli di coda…

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