ARMERIA PERSONALIZZATA

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Usando il tool indicato dai Silenti, mi sono fatto una piccola armeria personalizzata. Provateci anche voi! GENERATORE DI ARMI

I CONSIGLI DI MISTER CICCA

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LA CASA DEL BABA

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Sono appena stato informato che un altro importantissimo pezzo della nostra storia di giocatori di ruolo è andato perduto. La Casa del Baba, quell’appartamentino al sesto piano nel quartiere di San Giusto (Scandicci), teatro delle nostre piú grandi avventure. Ricordo con un velo di malinconia la stanza da gioco subito a destra, la terrazza che dava sui campi da calcio (luogo ideale per le situazioni “fuori gioco” e cicchini vari…), il divano sempre pieno di giubbotti e cartelline, il tavolo cosparso di pietruzze colorate e schede consunte, e poi ovviamente, in quelle rare occasioni in cui era necessario attingere alle magie più blasfeme, la fatidica pelle di mucca! Tutto questo se ne è andato. Perduto… Il Baba ha lasciato il suo vecchio antro, ma quella casa rimarrà sempre nei nostri cuori di giocatori. Fu lí che inaugurammo il vecchio gruppo, una sera lontanissima del 1991. Il vecchio D&D, giocato un po’ grezzamente, ma capace di regalarci emozioni uniche.

Vorrei esprimere la mia immensa gratitudine a Mirko, che ci ha ospitati per 16 lunghi, intensi, bellissimi anni, ovvero fino all’ultima giocata del Walter, quella del novembre scorso. Le giocate si sono susseguite anche dopo, con nuovi giocatori, nuovi gruppi. Mi viene da pensare che quelle mura lassù al sesto piano siano ormai pregne della magia sprigionata su quel tavolo. Lunghe notti a fantasticare, parole evocate per dare forma a mondi lontanissimi, sanguinose battaglie all’ultimo tiro di dado. Il salotto, quella stanza subito a destra, portale verso mille incredibili dimensioni. L’accesso non era certo cosa da poco. Il campanello, quella manciata di scalini di marmo giù nell’atrio, e poi l’ascensore. Un loculo stretto, rumoroso, terribile. Il marchingegno che ti elevava, segnando il passaggio verso i mondi del Baba.
E poi la cucina, che ha ospitato moltissime avventure. Ricordo quella mitica di Floria, e poi chtulhu, merp, gurps, e chi più ne ha più ne metta. Il frigo sempre vuoto (a parte per i succhi di frutta ed il latte di soia, imbevibile!) che sistematicamente veniva riempito dai beveraggi che portavamo. Il caffè per il quale dovevamo combattere con lo stesso Baba per potercelo fare. E poi ovviamente la camera da letto, antro del demone oscuro, in cui risiedevano tesori inimmaginabili. Dai portacenere a forma di teschio alle finte spade per i GDR dal vivo, dalla paccottiglia horror ai pornazzi più estremi. Per entrarci non dovevi pensare alla tua sanità: questo era il segreto!

Casa del Baba non c’è più. Credo che sia l’ultimo sigillo, la chiusura della scatola con il drago dipinto. Se ne potranno aprire altre, certo, ma non saranno mai come quella. Avventure stupende, interrotte a volte dalla meravigliosa Grazia, che ti entrava in salotto con quel sorriso contagioso e la sigaretta tra le dita. Spettacolo!!!
Grazie di tutto, Mirko. Ti auguro di trovarti bene nella tua nuova dimora.
Io nel mio piccolo ho ricreato una casa virtuale per il gdr , la nuova casa del Baba, con tanto di tavolo da gioco, sedie, divano e molto altro. Non sarà mai come la tua, però magari ci possiamo ritrovare quando vi capita. Magari stasera, verso le 9… che ne dite?

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